
“Non si fallisce mai, fino a quando non si smette di provare”, lo asseriva Albert Einstein e lo conferma la storia di Neuron Guard, la start up modenese che apre il proprio sito web proprio con la citazione del padre della teoria della relatività.
La missione di Neuron Guard è quella di portare nel campo medico delle innovazioni tecnologiche in grado di prevenire i danni cerebrali causati da ictus, arresti cardiaci e gravi traumi cranici.
Come tutte le grandi innovazioni, l’idea di Enrico Giuliani, medico specializzato in anestesia e rianimazione, è semplice e al tempo stesso geniale.
Considerato che i danni cerebrali irreversibili iniziano a manifestarsi dopo 8 minuti di anossia è importante rallentarne la progressione.
Per farlo Giuliani ha pensato di ricorrere all’ipotermia: il freddo infatti è in grado di ridurre i danni subiti dalla vittima dell’anossia. Il fondatore di Neuron Guard ha dunque pensato di sviluppare un collare refrigerante da applicare al collo del paziente in situazioni di emergenza.
Un’idea potenzialmente in grado di salvare delle vite umane che ha convinto per primi il SeedLab di Milano, che ha investito sul progetto, e Mary Franzese, esperta in management e marketing che ha deciso di sposare il progetto, diventando socia di Neuron Guard.
Il cuore pulsante di Neuron Guard si trova a Mirandola, uno dei comuni della provincia di Modena maggiormente colpiti dal sisma del 2012, dove Enrico e Mary stanno creando un team di ingegneri in grado di far crescere il progetto, con il sogno di vedere, un giorno, le capacità cerebrali di milioni di persone protette dal proprio progetto.
Ma pur essendo sviluppato interamente in Italia il progetto di Neuron Guard riesce a catturare l’attenzione di importanti realtà su scala globale. È di pochi mesi fa la vittoria di un premio di 15 mila dollari alla Intel Global Challenge, organizzata ogni anno da Intel per premiare le start up che maggiormente si sono distinte nel campo dell’innovazione tecnologica.
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